Venerdì 6 Dicembre 2024, ore 20.30
Monastero di Trinità dei Monti, Refettorio dei Minimi – ingresso € 15,00
Viaggio a Roma e Napoli con il Tiorbino, un cembalo raro, incordato in budello
Franz Silvestri, tiorbino
PROGRAMMA
Girolamo Frescobaldi (1583 – 1643)
Cento Partite su Passacagli
Aria “Or che noi rimena”
Canzona dopo l’Epistola
Giovanni Gabrieli (1557 – 1612)
Ricercare dell’VIII° Tono
Fuga del IX° Tono
Ricercare del II° Tono
Bernardo Pasquini (1637 – 1710)
Partite di Follia
Alessandro Scarlatti (1660 – 1725)
Toccata Settima
Partite su Follia (Fondo Noà, Torino)
E’ noto che in Germania nel secolo XVIII erano in uso clavicembali incordati in budello e che proprio J.S. Bach ne aveva ben due.
Anche in Italia erano presenti cembali e spinette con tale incordatura. L’ organaro Eugenio Casparini, tra il 1656 e il 1669, vide a Venezia numerosi strumenti incordati alla maniera delle tiorbe o dei liuti, e lui stesso ne realizzò alcuni.
Spesso in passato si indicavano con la parola ‘arpicordo’ le spinette poligonali italiane, come confermato anche dalle prime stampe di Balli per tastiera. Il Banchieri, rapito dalla bellezza di tale strumento, racconta di aver commissionato per lui stesso uno strumento simile, ribattezzato arpitarrone, il quale “nel grave fa effetto di chitarrone e nell’ acuto rassembra un’ arpa…”. In area romana, l’ incredibile strumento ideato da Michele Todini, azionava tramite una tastiera più strumenti: organo, un clavicembalo e tre tipi di spinette, tra le quali anche un tiorbino. La stupefacente macchina sonora è descritta dal suo inventore nella celebre Dichiarazione della Galleria Armonica del 1676.
Il Lautenwerk di Franz Silvestri è un cembalo in stile fiorentino incordato in un materiale sintetico che ha la stessa densità e caratteristiche del budello animale, ma con una stabilità di accordatura davvero sorprendente.
Franz Silvestri ha iniziato da bambino lo studio dell’organo e del pianoforte. Diventa organista di chiesa a nove anni, si esibisce a 11 anni in Spagna al grande organo della cattedrale di Covadonga e a 12 anni suona a Berna un programma organistico bachiano. Vince il suo primo concorso pianistico internazionale a 13 anni. Si è dDiplomato in Pianoforte (Conservatorio di Novara) e Clavicembalo (Conservatorio di Verona) e ha studiato pianoforte con Giuliana Marchi, cembalo con Colin Tilney e organo e basso continuo con Robert Kohnen.
Suona come pianista, fortepianista, cembalista e organista in Italia e all’Estero, sia come solista che con diversi Ensembles.
Ha inciso per l’etichetta Brilliant e Classic Urania e Dal 2021 ha iniziato la collaborazione con le Edizioni Pian & Forte e Da Vinci.